CONSIDERAZIONI SUL CAPRONI ORANTE: «DIO DI BONTÀ INFINITA» di ANTONIO SICHERA
Res amissa è il libro postumo di Caproni, pubblicato in prima battuta nel 1991 da Giorgio Agamben e poi, con alcune variazioni di rilievo, da Luca Zuliani nell’edizione dell’Opera in versi di Caproni apparsa sui Meridiani Mondadori. Al di là delle oscillazioni filologiche, esso appare al lettore come una summa di quel lungo interloquire su Dio che rappresenta il filo rosso della produzione caproniana negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Dal mio punto di vista, particolarmente rivelatori sono a tal proposito i testi in cui il poeta livornese sceglie di non parlare ‘di’ Dio ma di parlare direttamente ‘a’ Dio, nella forma vertiginosa dell’orazione, di una preghiera, cioè, formulata in morte Dei.